
Abbandono degli animali: un gesto assurdo!
Abbandono degli animali: un gesto assurdo!
Un fenomeno ancora troppo ricorrente
Il tragico e ricorrente evento dell’ abbandono degli animali durante il periodo di ferie non è ancora stato superato, per cui ancora una volta parleremo di questo tema nella speranza di sensibilizzare i cittadini contro questa piaga. E’ un fenomeno presente tutto l’anno e trova il suo apice nel periodo estivo. Cerchiamo di capire un po’ di più con l’intervista al dott. Ruggero Menin, medico veterinario e Dir. sanitario dell’ambulatorio di Fontaniva Ulss 15 (PD).
Dott. Menin, ci ritroviamo anche quest’anno a dover riaffrontare questo tema, perché purtroppo il fenomeno dell’abbandono dei nostri amici a quattro zampe non è ancora stato sconfitto. Quali consigli possiamo dare a chi intende partire ed ha un animale con sé?
«Essere in possesso di un cane deve essere una scelta non dettata dall’emozione, ma valutata coscienziosamente, si tratta di un essere incolpevole e non di un oggetto. Nel momento in cui si decidesse di portare a casa un cane si deve essere consci che si hanno delle responsabilità sia morali che legali. Infatti il cane, fin da cucciolo, necessita di cure che devono assicurare il suo benessere, assicurandogli la salute, l’igiene, un habitat idoneo e le opportune attenzioni quotidiane; un eventuale abbandono o maltrattamento comporta delle conseguenze penali e delle responsabilità morali. Ecco perché un cane non va mai regalato».
Ci sono delle strutture dove possiamo lasciare i nostri amici a 4 zampe nel periodo di ferie? Sono costose?
«La cosa migliore sarebbe quella di portare con noi in vacanza almeno il cane: il gatto è un po’ più complicato ma, se proprio non ce la facciamo, esistono delle pensioni dove possono alloggiare i nostri amici cani/gatti nel periodo delle ferie. Non costano granché e sono strutture ben equipaggiate, dove lasciare i nostri amici in tutta sicurezza».
Lei che conosce molto bene gli animali, come si può “sentire” un cane piuttosto che un gatto, o altro animale domestico, che sia stato abbandonato?
«E ‘un gesto assurdo. L’animale domestico, fedele amico, al momento dell’abbandono aspetta ansioso il suo padrone, fiducioso nei primi minuti e poi ore, del ritorno di quello che credeva essere un amico. Quando l’amico a 4 zampe si rende conto di essere stato abbandonato, sale la disperazione, uno stato pericoloso dove l’ansia aumenta sempre di più, portandolo fuori controllo. Ricordiamo che un cane abbandonato può provocare incidenti anche mortali sia a sé stesso che agli altri».
Chiunque abbandona un animale rischia di risponderne penalmente ai sensi dell’art. 727 Codice Penale (si rischia 1 anno di arresto o un’ammenda che va da 1.000 a 10.000 euro). E’ una norma adeguata e sufficiente? Cosa si può fare di più per ridurre tale fenomeno?
«E’ corretto normare un fenomeno come questo, ma dai dati che si leggono l’abbandono non è ancora in calo. Il punto quindi resta culturale. L’abbandono non nasce mai da una necessità, ma da una scomodità di prendersi cura dell’animale, ad esempio nel periodo estivo oppure causa lavoro ecc… Chi abbandona un 4 zampe, piuttosto di trovargli una sistemazione e quindi essere sensibile verso l’animale, è una persona che non si preoccupa e non pensa né ad un possibile causa di episodio disastroso verso il proprio animale né verso le persone terze».
Cambiamo argomento: ci sono molte persone che non abbandonano il proprio amico a 4 zampe, anzi si mettono in viaggio proprio con questo. Sono previsti dei passaporti per i cani/gatti? E per quali paesi?
«Il passaporto è obbligatorio per la movimentazione in tutti i paesi dell’Unione Europea. Nei Paesi Extracomunitari vigono legislazioni che possono essere diverse da quella europea ma comunque anche questi paesi esigono il certificato sanitario per cani e gatti al seguito dei viaggiatori, dove viene riportato lo stato segnaletico dell’animale ed i dati del proprietario dello stesso, la vaccinazione antirabbica in corso di validità che deve essere praticata almeno 21 giorni prima della partenza dell’animale (gli estremi devono essere riportati sul passaporto). Viene, inoltre, richiesto un certificato di buona salute dove si dichiara tra l’altro che l’animale è in grado di sopportare il viaggio fino a destinazione. Si ricorda che la vaccinazione antirabbica viene effettuata al compimento dei tre mesi di età. Alcuni paesi richiedono anche la titolazione degli anticorpi contro la rabbia che è un esame che viene praticato eseguendo un prelievo di sangue dall’animale con delle tempistiche precise. Altri paesi terzi richiedono anche altre vaccinazioni ma è di fondamentale importanza che il viaggiatore si informi presso le autorità del luogo di destinazione prima della partenza».
Il passaporto viene rilasciato dalle ULSS competenti per territorio oppure può essere rilasciato anche da veterinari privati ?
«Il passaporto è rilasciato esclusivamente dai Servizi Veterinari delle Az ULSS ed il proprietario dell’animale può rivolgersi a qualsiasi Az ULSS del Veneto pagando il relativo costo di 12,50 euro. Dal 29 dicembre 2014 è necessario, ai fini del rilascio dello stesso, recarsi presso i Servizi Veterinario delle Az ULSS Venete con il proprio animale che verrà identificato tramite lettura del microchip. Il passaporto è valido per tutta la vita dell’animale. I passaggi di proprietà dell’animale, verranno anch’essi riportati nel documento».
di Redazione InFormaSalute