Caterina ZarpellonIn un convegno promosso dal Cif istituzioni e associazioni hanno proposto una strategia condivisa contro maltrattamenti e abusi
Fare rete per prevenire e contrastare la violenza di genere. Creare un collegamento tra istituzioni, associazioni e forze dell’ordine per arginare un fenomeno, quello dei maltrattamenti e degli abusi contro le donne, che è presente, in forme più o meno visibili, anche nel territorio bassanese.
Prevenzione e percorsi educativi nelle scuole, progetti di formazione, azioni coordinate ed efficaci: sono queste le strategie antiviolenza indicate nei giorni scorsi dai relatori del convegno “Emergenza Donne”, una serata di approfondimento organizzata dalla sezione bassanese del Centro italiano femminile in collaborazione con l’Ande (Associazione nazionale donne elettrici) e con Casa Sichem, struttura che da molti anni offre aiuto e sostegno alle donne e ai minori e che dal 2012 ha avviato un progetto per l’accoglienza, in una “casa protetta”, delle vittime della violenza.
“L’obiettivo di questo appuntamento – spiega Maria Nives Stevan, presidentessa del Cif di Bassano – era quello di discutere del problema per capire come risolverlo. Solo un’azione condivisa può infatti incidere su una realtà così drammatica e delicata”.
Secondo quanto riferito da Adriana Selfo, counselor dello Spazio Donna dell’associazione Questacittà, dal 2009 ad oggi sono state oltre duecento le richieste d’aiuto pervenute allo sportello “rosa” di via Schiavonetti.
“Di queste – ha ricordato Selfo – circa la metà riguardava, o ha fatto emergere, casi di violenza fisica, psicologica o sessuale; situazioni che si protraggono da anni e in cui gli aguzzini sono proprio i fidanzati, i mariti o gli ex compagni delle vittime”.
Nei tre appartamenti messi a disposizione da Casa Sichem per le donne che subiscono abusi e violenze tra le mura domestiche negli ultimi due anni si sono inoltre succedute dieci persone (spesso con i figli minorenni).
“Nove di queste erano residenti nel comprensorio della nostra Ulss e, su dieci, sei erano straniere e quattro italiane – ha riferito Anita Segafredo, operatrice del centro -. Molte di queste situazioni erano già note alle forze dell’ordine e alcune delle donne ospitate da noi subivano maltrattamenti non solo dal coniuge, ma anche dal figlio maggiore”.
Maria Irene Trentin, della Federazione nazionale Pensionati Cisl, ha dimostrato come aziende, uffici e fabbriche possano diventare teatro per molestie o per forme di sopruso e abuso psicologico forse meno evidenti, ma altrettanto odiose. Nel corso della serata hanno poi preso la parola il dottor Franco Garonna, direttore della psichiatria dell’Ulss 12 di Venezia, gli avvocati dell’Aiaf (Associazione italiana avvocati per la famiglia) Maria Di Pino ed Emanuela Vanzetto, e l’assessore alle pari opportunità del Comune di Bassano Annalisa Toniolo, che ha spiegato come la municipalità si stia impegnando per l’avvio di un corso di formazione rivolto agli operatori degli enti pubblici e delle associazioni interessati a costituire una “rete antiviolenza”.