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cancro e diritti

Il malato di cancro e i suoi diritti

cancro e diritti

Il malato di cancro e i suoi diritti: sono previste una serie di cure e assistenze, che non si esauriscono con i soli trattamenti previsti dalla Sanità.

Per i malati di cancro sono previste una serie di cure e di assistenze, che non si esauriscono con i soli trattamenti previsti dal Sistema Nazionale Italiano, ed infatti il legislatore ha previsto a supporto del malato, che vive una condizione di fragilità, e alla famiglia che lo assiste, una serie di diritti a tutela che contribuiscono a garantire ai medesimi una esistenza dignitosa.

Il malato ha il diritto di ricevere informazioni precise, chiare sul proprio stato di salute, sul tipo di malattia di cui è affetto, agli accertamenti e gli esami richiesti, sulle opzioni terapeutiche con i relativi pro e contro, sugli effetti collaterali della malattia, dei trattamenti e le indicazioni sul modo con cui affrontarli. È importante che il malato ed i suoi familiari ricevano indicazioni per ottenere un sostegno socio assistenziale e, se necessario, anche psicologico, in ordine alla possibilità di scegliere terapie non convenzionali, sugli strumenti a tutela del posto di lavoro e di conciliazione dei tempi di cura e di lavoro.

In ospedale, durante il ricovero, se si ritiene opportuno un consulto medico esterno alla struttura, il malato ha il diritto di ottenere una relazione medica dettagliata sulla propria situazione clinica, diagnostica e terapeutica. La cartella clinica può essere visionata dal malato e anche dal medico di famiglia durante il ricovero. Se il malato, o la persona da lui delegata ne richiedono la copia integrale, questa deve essere consegnata entro 30 giorni dalla domanda ovvero immediatamente in caso d’urgenza documentata.

Il malato di cancro ha diritto all’ esenzione dal pagamento del ticket per farmaci, visite ed esami appropriati per la cura del tumore di cui è affetto e delle eventuali complicanze, per la riabilitazione e per la prevenzione degli ulteriori aggravamenti. Il riconoscimento di un’invalidità civile del 100% dà diritto all’esenzione totale dal pagamento dei ticket per farmaci e visite per qualsiasi patologia.

Nell’ambito lavorativo il malato di cancro ha una serie di diritti ad hoc e se la persona che ha ricevuto la diagnosi di tumore non ha ancora un lavoro, l’accertamento della invalidità da parte della Commissione Medica della ASL è utile ai fini di una futura assunzione. Vige, infatti, l’obbligo per le imprese e gli enti pubblici di assumere un determinato numero (proporzionale alle dimensioni dell’impresa o ente) di persone con invalidità superiore al 46% e fino al 100% iscritte nelle liste speciali del collocamento obbligatorio. Il lavoratore del settore pubblico o privato cui sia stato riconosciuto lo stato di handicap “grave” ha diritto di essere trasferito alla sede di lavoro più vicina possibile al proprio domicilio e non può essere trasferito senza il suo consenso.

Analogo diritto è riconosciuto al familiare che lo assiste.
Il lavoratore invalido ha il diritto di essere assegnato a mansioni adeguate alla propria capacità lavorativa. Se le condizioni di salute si aggravano con conseguente riduzione o modifica della capacità di lavoro, egli/ella ha il diritto di essere assegnato a mansioni equivalenti, o anche inferiori, purché compatibili con le sue condizioni e mantenendo in ogni caso il trattamento corrispondente alle mansioni di provenienza. Il lavoratore malato di cancro può chiedere di non essere assegnato a turni di notte presentando al datore di lavoro un certificato attestante l’inidoneità a tali mansioni. Il lavoratore già addetto a un turno notturno che diventi inidoneo a tali mansioni per il peggioramento delle sue condizioni di salute, ha il diritto di chiedere e di ottenere, di essere assegnato a mansioni equivalenti in orario diurno purché esistenti e disponibili.

Il malato che desideri continuare a lavorare dopo la diagnosi e durante i trattamenti può usufruire di forme di flessibilità per conciliare i tempi di cura con il lavoro, come ad esempio il tempo parziale.
Analogo diritto è riconosciuto, in forma attenuata, ai familiari lavoratori.

di Endrius Salvalaggio

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