
REGINA ELENA E SAN GALLICANO: MAPPATURA GENETICA A LIVELLO DI SINGOLA CELLULA, ANALISI PIU’ RAPIDE E MASSIVE, PER POTENZIARE RISULTATI DELLA RICERCA E MEDICINA DI PRECISIONE.
È la prima dotazione di questo genere nel Lazio all’interno in un ente pubblico e in Italia ce ne sono pochissime. Un mondo di alta tecnologia racchiuso in un’apparecchiatura poco più grande di una fotocopiatrice. Parliamo del sequenziatore ad elevatissima processività che consente di poter analizzare il DNA dei pazienti in tempi brevi e con un incredibile abbattimento dei costi. Si tratta quindi di una tecnologia rivoluzionaria per la medicina di precisione in oncologia. È inoltre strumento ideale per l’identificazione e il monitoraggio delle varianti del Sars-CoV-2 in collaborazione con lo Spallanzani. Gli Istituti Fisioterapici Ospitalieri, grazie anche ai finanziamenti del Ministero della Salute, hanno acquisito nell’ultimo anno apparecchiature scientifiche all’avanguardia, con investimenti complessivi che superano gli 8 milioni di euro e che vanno ad incrementare le attività di “medicina di precisione” svolte nei due Istituti Regina Elena e San Gallicano. Il sequenziatore è stato presentato all’Assessore alla Salute della Regione Lazio Alessio D’Amato e al Direttore Generale della ricerca del Ministero della Salute Giovanni Leonardi da Ripa di Meana, Direttore Generale IFO e da Gennaro Ciliberto e Aldo Morrone direttori scientifici IRE e ISG. Nella stessa occasione è stata inaugurata l’installazione del dipinto “Alchemie di Asclepio”, un olio su tela (200×400), donato del Maestro Eros Renzetti al Reparto di chirurgia plastica ISG in segno di riconoscenza per l’impegno mostrato dagli operatori sanitari durante la pandemia. Alessio D’Amato ha ringraziato l’artista e ha evidenziato come su Roma la Regione abbia abbinato luoghi d’arte e di cultura con le attività di vaccinazione ed ha poi sottolineato come il sequenziatore ad elevatissima processività, condiviso tra IFO e Spallanzani, sia un importante sinergia tra i due IRCCS. Il processo di miglioramento degli IFO prosegue in due direzioni, la centralità della persona e l’eccellenza scientifica. Del resto, la medicina di precisione evolve e mira ad analizzare tutte le dimensioni del singolo individuo, soprattutto i fattori genetici, allo scopo di realizzare il massimo della personalizzazione della cura in ambito preventivo, diagnostico e terapeutico. Si avvale degli enormi sviluppi della biologia molecolare, in particolare il sequenziamento massivo degli acidi nucleici che consente di oggettivare e quantificare la natura eterogenea della maggior parte delle malattie e la variabilità dei singoli individui.
La metodologia Next Generation Sequencing (NGS) o “sequenziamento in parallelo” è ampiamente utilizzata per individuare specifiche mutazioni biologicamente importanti per la personalizzazione del trattamento basato su farmaci biologici attivi contro specifiche mutazioni. Inoltre, attraverso l’analisi dei geni trascritti è possibile identificare la presenza di specifici tipi cellulari o agenti patogeni nei campioni analizzati. Il sequenziatore acquisito consente di poter analizzare il DNA dei pazienti in tempi molto più brevi e con un incredibile abbattimento dei costi.
Si incrementa così l’utilizzo di questa tecnologia nell’ambito della ricerca velocizzando i progetti di studio.
Accanto a questo strumento è stato abbinato uno specifico apparecchio, il Chromium, 10X Genomics, che consente di estendere l’analisi genetica delle neoplasie a livello della singola cellula (single cell sequencing, SCS). L’investimento per il sistema di sequenziamento è stato di 1.500.000, ma gli IFO nel 2020 hanno speso oltre 8 milioni di euro per l’acquisizione di nuovi strumenti di diagnosi e cura (2 Tac, più 1 una intraoperatoria, 2 mammografi, un nuovo robot, 2 acceleratori lineari, ecotomografi, endoscopi e altri).