
Sportello Donna: sostegno effettivo per donne e minori
Sportello Donna: un sostegno effettivo gratuito per le donne e i minori del territorio della Ulss15
Lo sportello donna è un servizio gratuito di ascolto e accoglienza rivolto alle donne in difficoltà del territorio della Ulss15. È un luogo in cui è possibile trovare accoglienza, attenzione, sostegno psicologico e consulenza legale. Vi si può accedere tramite contatto telefonico o presentandosi direttamente nella struttura. Il servizio prevede un primo colloquio con un’operatrice, a cui ne seguiranno altri con l’obiettivo di valutare la situazione in maniera approfondita per poter definire un percorso specifico per ogni singolo caso. Il percorso proposto sarà definito da un’equipe di operatrici e può prevedere consulenza psicologica; colloqui di sostegno individuale, di coppia e familiare; consulenza legale per le donne che hanno subito abusi; invio in altre strutture come ad esempio invio nei centri ad hoc per le donne che hanno subito delle violenze. Parla la responsabile dell’ufficio comunicazione del centro antiviolenza, dott.ssa Mariangela Zanni.
Dott.ssa Zanni come nasce questo servizio e da quanto tempo è attivo nel territorio della Ulss 15?
A partire dal 2000, le operatrici del Centro Veneto Progetti Donna hanno regolarmente accolto e seguito le donne dell’Ulss 15 nella sede di Padova con molta difficoltà perché le donne, spesso, avevano problemi a raggiungere la sede. Per questo, nel 2015, è stato inaugurato a Cittadella il centro antiviolenza con il contributo della Regione Veneto e del Dipartimento per le Pari Opportunità della Presidenza del Consiglio dei Ministri. Il centro antiviolenza ha competenza su tutto il territorio dell’Ulss 15 e ad esso si affianca lo sportello di Camposampiero.
Avete più sedi operative per questo servizio? Ci potrebbe dire come ci si può mettere in contatto con voi e quali sono i canali corretti?
Il Centro Veneto Progetti Donna gestisce oltre al centro antiviolenza di Cittadella altri 3 centri antiviolenza, a Padova, Este e Piove di Sacco. Il centro offre inoltre un servizio di ascolto attraverso gli sportelli “QuiDonna” dislocati su tutto il territorio provinciale. La via più utilizzata per contattare il centro antiviolenza è il nostro numero verde 800814681, attivo dal lunedì al venerdì, dalle 08:00 alla 20:00. Negli orari e giorni successivi è attivo un servizio di segreteria telefonica. È possibile contattarci anche tramite email all’indirizzo info@centrodonnapadova.it Per maggiori informazioni consultare il sito www.centrodonnapadova.it
Cosa fa nello specifico il servizio sportello donna?
Le modalità di funzionamento del servizio sono strutturate in modo da consentire alle donne un agevole contatto attraverso il telefono o tramite l’accesso diretto. Il primo contatto avviene con le operatrici del centro, alle quali è affidato il compito dell’accoglienza. Durante questo primo approccio viene compilata una scheda di raccolta dati. Tale attività richiede alle operatrici una formazione specifica e una costante supervisione. In seguito viene effettuato un primo colloquio con le psicologhe del centro per una prima analisi del problema e una ridefinizione della richiesta di aiuto. In base alle informazioni raccolte nel primo colloquio viene effettuata una valutazione del caso in équipe per definire il percorso da proporre alla donna che può prevedere:
- consulenza psicologica
- consulenza legale
- accoglienza protetta
- invio ad altro servizio o struttura
La consulenza psicologica prevede colloqui di sostegno individuale, di coppia e familiare. La consulenza legale fornisce alle donne le informazioni necessarie per tutelare i propri diritti. L’accoglienza protetta è un servizio che permette alle donne, che non possono o non vogliono rientrare nella casa dove si sono consumate le violenze, di essere messe in protezione per un periodo variabile a seconda delle esigenze individuali. La presa in carico spesso prevede forme di collaborazione con i servizi pubblici e del privato sociale.
Quali figure prevede la vostra equipe?
L’équipe è composta da psicologhe, psicoterapeute, assistenti sociali che dopo aver concluso una formazione ad hoc sull’intervento con donne vittime di violenza, si occupano del sostegno psicologico e dell’accompagnamento ai servizi del territorio. L’équipe si avvale inoltre di avvocate per la consulenza e l’accompagnamento alle pratiche legali.
La vostra struttura è una struttura di volontariato o no?
Sì, è una struttura di volontariato finanziata per il 99% da fondi pubblici.
Potrebbe dirci con i numeri quante richieste di aiuto ricevete in media complessivamente in un anno?
Nel 2015 nel centro a Padova abbiamo accolto 775 donne con 516 figli minori. Nello specifico si sono rivolte al centro antiviolenza di Cittadella e Camposampiero 118 donne.
Quali sono i motivi/disagi più frequenti che spingono le donne a rivolgersi a Voi?
L’82% delle donne accolte dal centro sono vittime di violenza nelle relazioni intime. Le forme di violenza possono essere di varie tipologie: fisica, psicologica, sessuale, economica, stalking, ecc…
Se una donna vi chiede aiuto perché vittima di violenze, come Vi organizzate per proteggere la vittima da eventuali ritorsioni?
Inizialmente viene attivata la procedura come descritta sopra e successivamente viene valutato il caso in équipe. Qualora la donna non possa o non voglia rientrare nella casa dove si è consumata la violenza, viene attivata la procedura di accoglienza. Le donne vengono accolte nelle case di fuga gestite dal centro padovano, per un periodo massimo di circa 8 mesi. Durante questo periodo la donna, costantemente seguita dalle operatrici del centro, viene accompagnata nel percorso di uscita dalla violenza e verso l’autonomia. Qualora sia necessario, dopo il periodo di permanenza nella casa di fuga, la donna viene inserita nelle case di seconda accoglienza per una durata massima di circa 6 mesi. Questi servizi prevedono la corresponsione di un contributo da parte del Comune di residenza della donna, in quanto le case sono di proprietà dei Comuni di Padova e di Este. Le operatrici del centro, in maniera volontaria, sono reperibili per tutta la settimana, per casi di violenza particolarmente gravi, che necessitano di una procedura di accoglienza in emergenza. La segnalazione avviene su invio delle forze dell’ordine, pronto soccorso, assistenti sociali o direttamente dalla donna e prevede che in circa 2/3 ore, la donna venga collocata in una struttura del territorio idonea a garantirle protezione e riservatezza.
di Endrius Salvalaggio